I CIRCUITI STAMPATI - INTRODUZIONE
Nell'immediato dopoguerra gli americani, dopo la liberazione, lasciarono una quantità considerevole di radio portatili che venivano commercializzate, specie nei mercati rionali, ed erano considerate di grande pregio. In seguito furono immessi nel mercato anche prodotti nazionali. Funzionavano ancora con le valvole, sia pur miniaturizzate ma sempre valvole erano, con tutti gli inconvenienti di fragilità data dalla loro struttura. Dovevano essere alimentate da una pila che forniva una tensione di circa 70 volt per l'alimentazione anodica e da altre due pile da 1,5 volt per il funzionamento del filamento delle valvole. Purtroppo la durata delle pile era limitata e l'oggetto era abbastanza fragile ed ingombrante.
Fortunatamente dagli anni 50 si veniva sviluppando una nuova tecnologia basata sull'uso dei transistor. Presto vennero messi sul mercato nuove radio a transistor molto più piccole, robuste e con una notevole autonomia. Il ricevitore " standard" aveva 4 transistor, ma chi aveva maggiori disponibilità acquistava, vantandosene, apparecchi a 5 transistor.
La differenza di prezzo era notevole in quanto i transistor avevano un costo rilevante. Ora con una decina di euro se ne acquistano 1.000(mille).
Questa premessa introduce una ulteriore radicale rasformazione  determinata dall'avvento dei circuiti integrati che ha nuovammente cambiato i sistemi di progettazione dei circuiti elettronici. Infatti all'epoca dei transistor non era facile stabilire fra loro un funzionamento perfetto per ottenere particolari funzioni. Era necessario calcolare i valori delle resistenze, dei condensatori, l'inseriemnto di diodi ed effettuare lunghe sperimentazioni.
Il circuito integrato al suo interno contiene un elevato numero di componenti (transistor, resistenze, diodi ecc.) e tramite zampette disposte in due file, se collegate nel modo giusto, può facilmente risolvere problemi che impiegherebbero molti componenti tradizionali.
Vediamo ora di scegliere fra i tanti tipi di integrati quale è più adatto alle necessità del fermodellista. Esistono molte famigle di circuiti integrati, le più comuni sono le seguenti due categorie:
- TTL che si distinguono solitamente dal 7 come cifra iniziale della sigla.
   Alimentazione 5 Volt DC.
-  C-MOS che si distinguono solitamente dal 40 come cifra iniziale della sigla.
   Alimentazione 5-15 volt DC. Basso consumo rispetto ai TTL.
Unica limitazione: non sono adatti a gestire frequenze superiori ai 3 MHz. Qusti ultimi riteniamo siano più utili, sia per la larga tolleranza rispetto ai valori della tensione di alimentazione (5-15 Volt), sia per il basso consumo. Ci limiteremo per ora ad esaminare una sottocategoria  dei C-MOS e precisamente le porte logiche che rivestono molta importanza per il nostro lavoro.
Prima di esaminare i vari tipi di porte logiche è di importanza fondamentale conoscere bene la definizione di stato o livello logico che è anche alla base della moderna informatica con vari linguaggi che regolano il funzionemento dei Personal Computer.
In effetti lo stato logico ha una scala molto banale in quanto può essere soltanto di due valori:
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- livello logico 0 - rappresenta assenza di tensione (con 12 Volt DC di
  alimentazione, il C-MOS interpreta 0 una tensione da 0 a 3 volt)
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- livello logico 1 - rappresenta tensione massima (con alimentazione a 12 
  Volt   DC il C-MOS interpreta 1 una tensione da 8 a 12 volt).
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Per i valori intermedi la condizione è incerta quindi a volte è consigliabile usare integrati " trigerati" che vengono indicati con un simbolo particolare ed hanno la caratteristica di presentare in uscita un valore 0 o 1 (tensione molto vicina al valore di alimentazione). La scala dei valori intermedi è molto più ristretta.
RCA Victor BP19 (1940) a valvole
TR 63 Sony -1957













  Simbolo Trigger
Il circuito integrato negli schemi viene indicato di norma a forma di rettangolo con una fila di numeri corrispondenti ai piedini.  La tacca od il puntino indicano il corretto inserimento nello zoccolo e la sucessione dei numeri.
Qui di fianco vediamo un integrato con 14 piedini che schematicamente corrisponde alla figura indicata sopra. La lunetta a destra nell'involucro è graficamente indicata con un pallino rosso. Possiamo già classificarlo come un integrato C-Mos (ha 40 come numero iniziale) e vedremo in seguito quale funzione svolge. Non tutti gli integrati hanno 14 piedini. Il loro numero varia da 4 a 20 e più ed è buona norma non saldarli direttamente alla scheda ma servirsi degli zoccoli corrispondenti.
La tabella a sinistra inizia a rivelare il contenuto di tre integrati e a spiegare il significato dei simboli.
Osservando le tavole della verità è abbastanza semplice capire il loro funzionamento.
L'INVERTER, apparentemente poco utile, si rileverà poi indispensabile, presenta in uscita il segno logico di entrata invertito. Ha all'interno 6 elementi invertenti ed è triggerato.
La porta NAND ha in uscita segno 0 solo se le due entrate hanno il segno 1. Nelle altre situazioni l'uscita è sempre 1.
La porta NOR ha uscita 1 solo se le due entrate hanno segno 0. Nelle altre situazioni l'uscita è sempre 0.
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4001 e 4011 hanno all'interno 4 (QUAD) elementi con 2 entrate (2 INPUT)
Descriveremo in seguito porte con altre configurazioni logiche (AND, OR, EXCLUSIVE-OR, EXCLUSIVE-NOR) e con 3 e più entrate o ingressi . Riteniamo però che sia più opportuno iniziare a prendere conscenza del funzionamento degli integrati descritti con prove pratiche e dopo sarà poi facile rendersi conto dei quale configurazione sarà più adatta alle nostre esigenze
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